A partire da un’esperienza di fede personale e comunitaria e da un autentico amore verso il mondo in cui viviamo vogliamo evangelizzare secondo una precisa scelta di campo nella cultura della comunicazione che è lo stile o MODELLO PARTECIPATIVO.
Questo modello permette maggiore interazione fra gli attori della comunicazione e consente di sfruttare tutte le possibilità dei nuovi linguaggi.
1. Il modello partecipativo polarizzerà tutta la nostra attenzione e da esso potranno pian piano derivare dei cambiamenti su tutti gli elementi della nostra vita paolina, a partire da una rilettura teologica dei 4 voti religiosi in una spiritualità di comunione.
2. L’evangelizzazione secondo il modello partecipativo, insistendo sulla testimonianza di vita, pone tutte le circoscrizioni sullo stesso piano; le strutture diventano così modalità applicative dell’unica missione. Pone, inoltre, ogni paolino nel e con il popolo di Dio, e ci apre ad una nuova impostazione pastorale secondo la quale assumere la fede e partecipare al progetto di salvezza non è qualcosa da difendere, ma da condividere offrendo dialogo di senso sulle questioni fondamentali del vivere.
3. Il modello partecipativo comporta conseguenze per:
a. l’apostolato: trovare punti di convergenza per tutti i nostri mezzi a livello circoscrizionale e internazionale su obiettivi condivisi; porre attenzione alle esigenze dei nostri destinatari per saper rispondere con i linguaggi più efficaci e con la totalità delle nostre energie;
b. la formazione: abilitare all’individuazione chiara dei problemi della società per assumere le modalità più appropriate per una risposta adeguata;
c. le nostre comunità: condividere l’azione apostolica e le motivazioni che la guidano per una vita comune più fraterna e una preghiera più condivisa.
4. Tutta la comunità potrà essere coinvolta nella testimonianza formativa e vocazionale e la figura del superiore (e di tutti i responsabili a vari livelli) risalterebbe come mediatore di relazioni.
5. Non sono i mezzi di comunicazione a suscitare il cambiamento, ma sarà necessario reinterpretarli e integrarli nelle nostre attività apostoliche secondo il modello partecipativo.
6. Per arrivare al cambiamento riteniamo utile la progressiva assunzione del nuovo modello sostenuto e alimentato da un progetto di formazione integrale (spirituale e apostolica) per tutta la Congregazione (a partire dai documenti ufficiali e dai progetti circoscrizionali e comunitari).
fr. Giuseppe Galli, don Gerardo Curto, don Roberto Ponti,
don Roberto Roveran, don Bosewa I. Jacques,
don Rosa Ryszard, fr. Luca De Marchi