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Il racconto degli intensi confronti avvenuti nei lavori di gruppo correrebbe il rischio di impoverirne la ricchezza. Basta dire che i due gruppi, sulla base delle relazioni ascoltate il giorno prima, sono giunti con tempi al limite a individuare le emergenze e le priorità cui far fronte, e i progetti editoriali che i Paolini del GEC intendono proporre. La presentazione in Assemblea delle sintesi operate dai Gruppi di lavoro viene affidata a don Vincenzo Santarcangelo e don Roberto Ponti, che ne redigono una bozza unitaria, su cui si apre un ampio dibattito, che giunge a identificare alcune proposte e, in particolare, a precisare una scelta strategica in relazione al nuovo continente digitale: «Veicolare i nostri contenuti sul digitale. Privilegiare la parte ludica e giocosa per conquistare ragazzi e giovani. Non ridursi al “cartaceo”, ma - per ogni progetto - concepire una strategia di comunicazione e coinvolgimento soprattutto attraverso i social network e/o i linguaggi più adatti al tipo di prodotto. In questo modo si realizza una doppia azione di marketing: riguardo alle opere e per la promozione della vocazione paolina».
L’Assemblea è quindi chiamata a esprimersi su alcuni progetti concreti: i libri per l’Anno della fede, la distribuzione in Italia dei libri editi dai nostri editori in Europa-Congo, la commercializzazione unificata riguardo all’oggettistica. Sono poi oggetto di dibattito e confronto alcune linee operative affidate al segretario esecutivo dall’Assemblea GEC del novembre 2011 – il rilancio della Libreria Internazionale San Paolo di Roma (via Conciliazione) con il coinvolgimento del GEC; un programma di animazione vocazionale digitale comune per tutte le Circoscrizioni del GEC; la preparazione di materiale per la formazione paolina dei collaboratori laici – dei quali si approfondiscono e si chiariscono meglio gli ambiti e gli esiti operativi. In particolare, tutti si sono trovati d’accordo nel coinvolgere i nostri giovani (aspiranti, novizi, juniores, giovani professi; anche a livello di Famiglia Paolina?) nella presentazione e promozione della vocazione paolina nel mondo digitale. È stato infine portato a conoscenza un documento sulla “Formazione nell’impresa San Paolo”, che può diventare base per l’animazione e, appunto, la formazione paolina dei nostri collaboratori laici, e che sarà trasmesso al CTIA per la verifica e l’eventuale approvazione e promulgazione.
Come è tradizione, in ogni odg, non è mancato il “varie ed eventuali”, che hanno occupato l’attenzione degli ultimi scampoli della giornata prima dell’approvazione del documento finale, che sintetizza i lavori svolti e fa il punto sui progetti in corso, e il verbale redatto con capacità di sintesi pari alla completezza da don Giusto Truglia.
«Non ho certo raggiunto la meta, non sono arrivato alla perfezione; ma mi sforzo di correre per conquistarla, perché anch’io sono stato conquistato da Cristo Gesù […] dimenticando ciò che mi sta alle spalle e proteso verso ciò che mi sta di fronte [...] Dal punto a cui siamo arrivati, insieme procediamo». Le parole dell’Apostolo Paolo ai Filippesi (3,12-16), che hanno aperto la seduta dell’ultimo giorno dell’Incontro, sono stati una intrigante esortazione per i Direttori dell’Apostolato e i Coordinatori della Pastorale vocazionale e Formazione, e diventano un eloquente mandato per tutte le Circoscrizioni del GEC perché ogni Paolino segua l’esempio del nostro Beato Fondatore, don Giacomo Alberione, che «intento a un’impresa, il suo pensiero correva a quella successiva».
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