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DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
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Saluto introduttivo del Vicario generale (ITA - ENG) (Don Celso Godilano)
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Premessa tecnica ai lavori del Convegno (Don Carlo Cibien)
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{slider DON CARLO MOLARI }
«Fare memoria» per i Paolini. Il Centenario come "memoriale". Lettura teologica di un evento.
{slider Abstract}
La relazione introduttiva del Convegno ci apre al senso del tempo e della memoria: in una parola alla ricchezza del "presente" in ogni momento della storia umana, affidato con generosità da Dio all'uomo. Anche qui il "paolino" scopre il senso profetico della sua missione nella storia. Scopre il valore "redentivo" della propria missione nella storia e del «poenitens cor tenete» come "memoria" dell'azione "graziosa" di Dio per gli uomini. Attraverso la memoria, infine, noi rendiamo possibile il futuro: la nostra "attesa" non è passiva ma è una componente del futuro stesso. Esso accade secondo la nostra attesa. Attendere il futuro perciò significa vivere intensamente il presente. Ma anche il "fare memoria" implica per noi una grande responsabilità: portiamo a compimento le speranze.
{slider Biografia}
DON CARLO MOLARI
Nato a Cesena (FO) il 25 luglio 1928, è stato ordinato sacerdote il 12 aprile 1952, ed è membro dell’Istituto Gesù Sacerdote. Laureato in Teologia dogmatica e in Diritto (utroque iure) alla Pontifica Università Lateranense ha insegnato, fin dal 1955, Teologia dogmatica nella medesima università e in seguito nella Facoltà teologica della Università Urbaniana di Propaganda Fide e nell'Istituto di scienze religiose dell'Università Gregoriana. È stato membro del comitato di consultazione della sezione “Dogma” della rivista internazionale Concilium, e aiutante di studio presso la Congregazione per la dottrina della fede dal 1961 al 1968 e come tale ha lavorato alla Segreteria della commissione dottrinale del Concilio Vaticano II. Consigliere dell'Associazione Teologica Italiana, ne è stato segretario dal 1970 al 1978. Attualmente segue le attività delle più importanti Associazioni ecumeniche e dei Movimenti per la pace e si rende disponibile per discutere temi di attualità che implichino il coinvolgimento dell’antropologia e della teologia, della scienza e del linguaggio.
{slider Commenti personali, domande e approfondimenti}
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{slider SR. M. ANDREINA ALFERO}
Don Alberione e la sua iconologia religiosa. Percorsi iconologici nella pietà paolina: processo storico e contenuti teologici in funzione apostolica.
{slider Abstract}
L'iconologia alberioniana è particolarmente elaborata ed è costantemente accompagnata da un rapporto dialettico tra il Fondatore e gli artisti che di volta in volta sono stati interpellati per eseguire materialmente le opere. La relazione si sofferma in particolare sui tre soggetti "devozionali" paolini: San Paolo, Maria Regina degli Apostoli e Gesù Maestro Via Verità e Vita, mostrandone gli sviluppi. Non si trascurano quelle altre componenti che costituiscono l'iconologia dell'intera Famiglia Paolina e ne costituiscono come una teologia in immagini. La relazione è accompagnata da un ricco e documentato sussidio in PP.
{slider Biografia}
SR. M. ANDREINA ALFERO È nata ad Alba 50 anni fa, e da trentuno è nella Famiglia Paolina. Ha potuto sperimentare un po' tutte le dimensioni apostoliche delle Pie Discepole, ma specialmente – dopo la formazione teologica, con il baccellierato presso la Facoltà Teologica della Sardegna, Cagliari –, ha lavorato nella pastorale giovanile e liturgica. Ha una licenza in corso presso l'Istituto di Liturgia Pastorale, di santa Giustina, Padova. È appassionata di iconografia orientale. Ha frequentato il Corso del Carisma del 2002-2003. Il fatto di essere albese di origine, e di essere vissuta lì in comunità per sette anni, nel corso dei quali ha accompagnato diversi gruppi nel "pellegrinaggio paolino", ha fatto il resto. Attualmente si trova a Bologna dove da due anni lavora per l'animazione liturgica nella basilica di san Petronio e segue le attività di un piccolo Centro pastorale liturgico, che propone incontri di formazione.
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LUNEDÌ 24 NOVEMBRE 2014
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{slider DOTT. GIANFRANCO MAGGI - DON LUIGI GIOVANNINI}
«Si sentì profondamente obbligato a prepararsi a fare qualcosa per il Signore e gli uomini del nuovo secolo con cui sarebbe vissuto» (AD 15). La visione storico-culturale-religiosa di don Alberione.
{slider Abstract}
Assieme alla relazione di Don Giovannini, quella del Dott. Maggi traccia una panoramica socio-culturale all'interno della quale si è mosso Don Alberione. La vita del mezzadro, il lavoro dei campi, i problemi lavorativi di una società in forte trasformazione e politicamente dibattuta. Il fenomeno dell'emigrazione e il miraggio dell'occupazione all'estero. Lo sfascio e la devastazione anche morale delle guerre. L'impegno del clero rurale nella gestione di una pastorale dalle larghe volute e socialmente impegnata. La dialettica sempre vivace tra Chiesa e politica. Sono alcune delle tematiche illustrate in questa relazione che ci informa sul mondo nel quale è vissuto e si è formato il giovane Alberione.
Se la relazione del Dott. Maggi si sofferma sul contesto socio-culturale, quella di Don Giovannini si occupa in modo speciale della formazione personale di Don Alberione. Dalla famiglia alla scuola, dalle due esperienze contrapposte nei Seminari di Bra e di Alba, fino alla "conversione" presso quest'ultimo e la valorizzazione piena e totalizzante del contesto formativo che in esso ha trovato. Da questo ricchissimo e fecondo contesto riparte il giovane Alberione per ripensare una pastorale "missionaria" che si diversificherà diventando famiglia: la Famiglia Paolina. Di questa ampia relazione si offre una rappresentazione schematica che aiuta a coglierne le varie tappe nel fluire della storia.
{slider Biografia}
DOTT. GIANFRANCO MAGGI Albese, ha vissuto in età giovanile una intensissima esperienza come dirigente nazionale dei giovani cattolici, fino a ricoprire, negli anni 1972-1974, l'incarico di Segretario generale dell'Azione cattolica italiana. Ricercatore universitario in Storia contemporanea, si è occupato soprattutto di momenti della storia del movimento cattolico nell'Ottocento e nel Novecento. Ha collaborato per oltre vent'anni con Gazzetta d'Alba con articoli sull'attualità politica e con rassegne di storia locale. È stato dirigente dei servizi culturali dei Comuni di Alba e di Cuneo. Nel suo percorso di militanza politica è stato Consigliere provinciale di Cuneo, poi Segretario provinciale del Partito Popolare. Attualmente è capo di gabinetto del Sindaco di Alba.
DON LUIGI GIOVANNINI Nato in provincia di Modena il 28 agosto 1943. Entra nella SSP ad Alba nel 1954, ed è ordinato sacerdote da Paolo VI il 17 maggio 1970. Si laurea in Storia della Chiesa presso la Pontificia Università Gregoriana con una tesi sulle Letture Cattoliche di Don Bosco, esempio di stampa cattolica del secolo XIX (pubblicata in parte nel volume con lo stesso titolo presso l'Editore Liguori di Napoli, 1984). Ha lavorato al Giornalino e come redattore presso la Direzione generale delle Edizioni Paoline dal 1970 al 1983 producendo una trentina di libri come autore, traduttore o curatore. Giornalista pubblicista dal 1980, ma fin dal 1967 suoi articoli appaiono su La Madre di Dio, La Domenica, Vita Pastorale e Famiglia Cristiana. Ha fatto parte della Commissione per l'Opera Omnia di Don Alberione. Dagli anni '80 collabora con l'Unione Superiori Generali (partecipando all'avvio del sito Vidimus Dominum). Ha trascorso brevi periodi di attività pastorale o culturale in Germania e Grecia, Brasile e Venezuela. È stato collaboratore di una delle Commissioni per il Centenario della SSP.
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{slider DON ANGELO COLACRAI }
Don Alberione biblista. Come un "santo" legge e vive la Bibbia.
{slider Abstract}
Il rapporto che lega Don Alberione alla Bibbia non è certo occasionale, né tantomeno di semplice “pratica” ministeriale sacerdotale. Esso è al centro del nucleo carismatico: Dio parla agli uomini “scrivendo” e – quando i mezzi più moderni lo consentiranno – “stampando” il suo “dire”. Ma perché questo si attui occorrono apostoli preparati e ben disposti, insomma, dei santi apostoli e dei santi apostolati. La relazione percorre la strada seguita da Don Alberione e le sue scelte apostoliche fino a quel momento che segnerà un’ulteriore conferma del suo carisma, il Concilio Ecumenico Vaticano II. In Allegato una breve Nota illustra la SOBICAIN (Società Biblica Cattolica), nata nel contesto della celebrazione del 19° centenario della venuta di San Paolo a Roma.
{slider Biografia}
DON ANGELO COLACRAI Nato a Castelpagano (BN) il 27 agosto 1942, dal 1967 è giornalista collaborando con Orizzonti, Il Giornalino, Jesus, poi con Vita Pastorale con articoli biblici. Diplomato in lingua inglese a Oxford, essendo l’inglese la sua lingua paterna. Ordinato sacerdote il 30 giugno 1969, si licenzia in Teologia nel 1970 presso la Pontificia Università Lateranense. Redattore e traduttore (dall’inglese, francese, spagnolo, tedesco) per l'Ufficio Edizioni Paoline di Roma dal 1970. È stato membro del Centro internazionale di Spiritualità Paolina in Roma dal 1976. Dal 1976-1980 frequenta il Pontificium Institutum Biblicum, Roma e dal 1986 al 1990 è Editor (e Publisher) di St. Paul's House di Slough, London. Collabora come editor presso la SOBICAIN (Società Biblica Cattolica Internazionale) con sede in Roma e Madrid. Docente incaricato di esegesi e teologia del Nuovo Testamento alla Pontificia Università Gregoriana (corpus paulinum e corpus johanneum) Ha pubblicato numerose recensioni soprattutto su studi e commenti al corpus paulinum su Gregorianum.
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{slider DON ANTONIO FRANCISCO DA SILVA }
La Trinità alla base del "modello alberioniano". La visione teologica olistica in don Alberione.
{slider Abstract}
Il presente lavoro intende essere un approccio al patrimonio carismatico della Famiglia Paolina, presentando il filo conduttore dello sviluppo del pensiero del Beato Giacomo Alberione, attorno alla visione trinitario-cristocentrica. Si suddivide in quattro capitoli. 1. Alberione alla ricerca di un modello teologico. Attraverso la Bibbia e lo studio di Dubois, mediato dal Can. Chiesa, il giovane Alberione incontra l'esemplarismo divino. 2. La costruzione del modello alberioniano. È il modello del "pléroma" paolino e giovanneo a riorientarlo in termini missionari, accompagnata dagli studi "pastorali". 3. Il modello alberioniano. È un modello dinamico-triadico e se ne presentano le tracce nei suoi scritti. 4. Attualità del modello alberioniano. È un modello esportabile e attualissimo.
{slider Biografia}
DON ANTONIO FRANCISCO DA SILVA Nel 1975 è diventato membro del Centro internazionale di Spiritualità Paolina, prima nella sede della Casa "Divin Maestro", ad Ariccia, e, dal 1991, nella sede presso la Casa Generalizia della Società San Paolo, in Via della Fanella, a Roma. Ha frequentato il Corso di Spiritualità alla Pontificia Università Gregoriana e si è dedicato allo studio e alla ricerca sui maestri e sulle fonti del pensiero del Beato Giacomo Alberione, specialmente quello sotto l'influsso del Venerabile Francesco Chiesa. Si è licenziato in Teologia, con specializzazione in Spiritualità, pubblicando il libro Il cammino degli Esercizi Spirituali nel pensiero di don G. Alberione, Ariccia, 1981. Nel 1984 aveva preparato e diretto il seminario internazionale commemorativo del centenario della nascita del Fondatore e ne ha poi curato la pubblicazione delle conferenze nel volume L'eredità cristocentrica di Don Alberione, Cinisello Balsamo (Milano), 1989. Insieme all'équipe del Centro internazionale di Spiritualità Paolina si è dedicato all'allestimento dell'Opera Omnia Multimediale del Beato Giacomo Alberione. Ha diretto un'équipe per la revisione del libro Le Preghiere della Famiglia Paolina. Ha preparato un ampia Introduzione al libro Donec formetur Christus in vobis del Beato G. Alberione e uno studio sul tema dell'VIII Capitolo Generale della Società San Paolo: Essere San Paolo oggi vivente, (2004). Ha fatto parte della Direzione Esecutiva del Corso di Formazione sul Carisma della Famiglia Paolina, dove, dal 1997, ha svolto un corso su La persona, il pensiero e il carisma del Beato Giacomo Alberione. Per alcuni anni è stato Postulatore generale della Famiglia Paolina. Ora è tornato e opera in Brasile.
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{slider DON DEVASIA PUTHIYAPARAMBIL }
Don Alberione: un mistico al passo coi tempi... del mistero della salvezza. Dall'"organizzazione" alla "più alta perfezione" (cf AD 23-24).
{slider Abstract}
Questa presentazione su Don Alberione in quanto mistico è stata suddivisa in tre parti, più una conclusione.
La prima parte, introduttiva, si occupa della mistica in generale, prendendo le mosse dalla storia della mistica. La seconda parte mira a comprendere come Don Alberione abbia inteso la mistica. In linea con gli insegnamenti dei grandi mistici e degli scrittori sulla mistica, Don Alberione definisce la mistica come una “scienza dell’unione con Dio”. Nella terza parte, prendendo in considerazione gli elementi essenziali della mistica, si cerca di rileggere tali elementi nella vita di Don Alberione e così affermare che egli può essere definito un vero mistico dei nostri tempi. La conclusione si propone di richiamare la nostra attenzione sulla vivace e costante esortazione di Don Alberione circa la chiamata di ogni Paolino alla mistica.
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This short presentation on Alberione as a mystic is divided into three parts.
The first part deals with mysticism in general, beginning with the history of mysticism, which will introduce the participant to the theme. The second part of the presentation aims at understanding how Fr. Alberione has understood mysticism. In line with the teachings of the great mystics and writers on mysticism Fr. Alberione too defines mysticism as a science of union with God. In the third part, taking into consideration the essential elements of mysticism, we try to see those elements in the life of Fr. Alberione, and thus to affirm that he can be called a true mystic of our times.
{slider Biografia}
DON DEVASIA PUTHIYAPARAMBIL Nato il 17 maggio 1970 in India, è entrato nella Società San Paolo nel 1986, ed è stato ordinato sacerdote nel 2000. Licenziato in Filosofia (1999-2001) presso il Pontifical Institute of Philosophy and Religion: Jnana-Deepa Vidyapeeth (JDV) di Pune, dal 2001 al 2004 è stato Maestro degli Juniores indiani (i professi temporanei che si preparano alla Professione perpetua); quindi degli aspiranti dal 2004 al 2006. In questo anno, si trasferisce a Roma e diventa membro del Centro di Spiritualità della Società San Paolo (2006-2014). Qui frequenta il Corso del Carisma della Famiglia Paolina (2006-2007) e inizia il ciclo di studi per la Licenza in Spiritualità presso la Pontificia Università Gregoriana (2007-2009) e quindi il Dottorato (2010-2014). Tornato in India, ha ricoperto l’incarico di Maestro degli Juniores e il recente Capitolo provinciale dell’India lo ha nominato Vicario provinciale di quella Circoscrizione.
{slider Commenti personali, domande e approfondimenti}
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Dialogo tra l'Antico e il Nuovo. Generazioni di Paolini in dialogo. (Don Licinio Galati, Sr Lorenzina Guidetti, e Don Giuseppe Musardo, don Giuseppe Berardi, Sr Silvia Mattolini e Sr Mariangela Tassielli)
Commenti
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MARTEDÌ 25 NOVEMBRE 2014
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{slider DON VITTORIO STESURI }
Essere "famiglia" per i religiosi. Socio-teologia alberioniana applicata alla Famiglia Paolina.
{slider Abstract}
La relazione completa si articola in sette capitoli: 1. Famiglia naturale e Famiglia religiosa due soggetti sociali. 2. Figli grati di una paternità riconosciuta. La memoria storica del padre generante. 3. Interroghiamo il padre. La paternità alberioniana quale servizio "altrice" di paternità carismatica. 4. Una sinfonia di Famiglia che evangelizza nel sociale. La paternità alberioniana come paternità sul laicato in prospettiva missionaria. 5. Medesima paternità e spirito indicata dal Primo Maestro nell'Apostolo. Paternità alberioniana come paternità paolina. 6. Dalla Casa alla parrocchia "mondiale" profezia di una Famiglia. La paternità alberioniana come paternità apostolico-pastorale. 7. Narrarsi come Famiglia che genera. La paternità alberioniana generatrice di filiazione simbolica. Il Relatore ha scelto tuttavia di concentrarsi sul terzo, ricco di stimoli non solo carismatici, ma apostolici, perché ci proietta in quella ministerialità ecclesiale che per Don Alberione si esplica nella magisterialità e nella realtà "docente" che caratterizza la Famiglia Paolina.
{slider Biografia}
DON VITTORIO STESURI Nato a Monza (Milano) l'8 maggio 1960, compiuti gli studi liceali e dopo un triennio di Ingegneria al Politecnico di Milano, nel settembre del 1980 entra nella comunità paolina di Cinisello Balsamo. Compie gli studi teologici a Roma: al Seraphicum, allo SPICS, e infine si specializza in Teologia Spirituale al Pontificio Istituto Teresianum presentando la tesi in spiritualità paolina: L'eucaristia al centro dell'unità della Famiglia Paolina, con il P. Castellano Cervera. Durante la preparazione al diaconato approfondisce la spiritualità dell'immagine seguendo alla PUG corsi specialistici sulla teologia spirituale col P. Ch. Bernard e di iconografia cristiana orientale col P. T. Špidlik con la Prof. G. Muzj ed il P. H. Pfeiffer per la storia dell'arte sacra in Occidente con il quale approfondisce lo studio della critica alla critica di arte Sacra di Federico Zeri. Ordinato l'8 settembre 1990, si occupa di formazione e animazione della Famiglia Paolina e di pastorale vocazionale nel Centro Italia in collaborazione con gli altri istituti paolini presenti sul territorio. Dal 1997 è a Roma nella redazione e direzione della rivista Madre di Dio. Giornalista pubblicista, collabora con altre riviste URM e con la rivista Via Verità e Vita delle FSP. In occasione del Giubileo prepara il Sussidio "Pellegrini con Maria nel Giubileo del 2000" percorso mariano per le principali basiliche e chiese in Roma. Dal 2003 inizia il corso di specializzazione al Pontificio Istituto Giovanni Paolo II dove, seguito da Mons. Giuliodori, consegue il Dottorato in Studi su Matrimonio e Famiglia con la tesi: Famiglia e comunicazione mediatica alla luce della Dottrina Sociale della Chiesa. Il Superiore generale D. Silvio Sassi lo chiama a Roma per la direzione del Centro internazionale di Spiritualità Paolina presso la Casa generalizia della SSP.
{slider Commenti personali, domande e approfondimenti}
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{slider DON NORMAN MELCHOR R. PEÑA JR }
Don Alberione all'epoca del "digitale". Cultura e pedagogia: nuove prospettive apostolico-pastorali.
{slider Abstract}
L'ingresso dell'apostolato paolino nel mondo digitale è un tema attualmente nevralgico. Limitandosi alla cultura e pedagogia paolina, la presentazione è divisa in tre parti: 1) L'eredità carismatica-pedagogica Paolina; 2) L'evoluzione e psicodinamica della comunicazione digitale; e 3) Le nuove prospettive apostolico-pastorali della pedagogia paolina nella cultura della comunicazione digitale. Riferimenti principali sono quei documenti della Chiesa sulla comunicazione, e gli scritti di Don Giacomo Alberione ed le principali proposizioni della scienza digitale. Riconoscendo il loro valore per il lavoro attuale, i temi più importanti sull' evangelizzazione e la cultura della comunicazione espressi da don Silvio Sassi ed altri saranno considerati come un trampolino di lancio di rilevate importanza. Propongo una doppia risonanza. La prima è la nostra unicità, ciò che ci distingue e promuoverla e la seconda è l'importanza di padroneggiare i media per investire al mondo il nostro significato e non essere "padroneggiati" dai media per evitare che essi determinano la nostra immagine - "dare al mondo Gesù Cristo, VVV".
{slider Biografia}
DON NORMAN MELCHOR R. PEÑA JR Nato il 2 luglio 1966, è entrato nella Società San Paolo nel 1980. Dal 2004 ha lavorato per il Governo Generale SSP a Roma come amministratore di Information Service, dell' Opera Omnia di don Alberione online, e del sito della Famiglia Paolina www.alberione.org. Dopo aver terminato i suoi studi di filosofia e di comunicazione nelle Filippine, è stato inviato in Australia nel 1989 dove per 13 anni è stato Direttore della produzione, del web, amministratore della Libreria San Paolo, Direttore Generale dell'Apostolato e Consigliere regionale. Ha conseguito la laurea specialistica in Management (Macquarie University), Master in Teologia (Sydney College of Divinity), e Master in Comunicazione (Griffith University). È stato invitato come Consultore della Commissione Episcopale per la Cultura della Conferenza Episcopale delle Filippine (CBCP) dove ha lavorato alla programmazione di conferenze sulla cultura, la nuova evangelizzazione e i nuovi media. Attualmente sta completando un dottorato in Comunicazione presso la Università Pontificia Salesiana di Roma, specializzandosi nell'area della Identità religiosa nei social media.
{slider Commenti personali, domande e approfondimenti}
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Conclusioni del Convegno a cura del Superiore generale (+ Don Silvio Sassi)
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Ringraziamenti alla fine del Convegno (ITA - ENG) (Don Celso Godilano) |
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